De Luca rivela il dato shock su Iran e Israele che ribalta 30 anni di bugie: “Ecco chi ha davvero le bombe atomiche”

Vincenzo De Luca Demolisce la Narrativa Occidentale sull’Iran: “30 Anni di Bugie sul Nucleare”

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha sferrato un attacco senza precedenti contro quella che definisce una “campagna di disinformazione orchestrata” su Iran, Israele e Medio Oriente. In un video pubblicato sul canale YouTube de Il Fatto Quotidiano, De Luca ha smontato pezzo per pezzo la narrativa occidentale sui bombardamenti israeliani, puntando il dito contro Trump, Netanyahu e i leader del G7 per quello che considera un sistematico occultamento della verità sui rapporti di forza in Medio Oriente.

Con il suo stile inconfondibile, De Luca ha lanciato quella che chiama “operazione verità” contro la propaganda occidentale che dipinge l’Iran come principale minaccia nucleare della regione. Il governatore campano non usa mezzi termini: “Abbiamo assistito a dichiarazioni banditische da parte di Trump e Netanyahu”, affermando che l’Occidente sta alimentando una pericolosa spirale di disinformazione per giustificare azioni militari preventive.

200 Aerei Israeliani Contro l’Iran: La Verità sui Bombardamenti

I numeri parlano chiaro secondo De Luca: 200 aerei israeliani hanno bombardato l’Iran nei recenti attacchi del 13 giugno 2025, eppure la narrativa occidentale continua a dipingere Israele come vittima che si difende da aggressioni. “È l’ennesima falsificazione della realtà”, tuona il presidente campano, ricordando come già in passato siamo stati ingannati con le presunte armi di distruzione di massa mai trovate in Iraq.

Il governatore sottolinea come questa strategia comunicativa segua sempre lo stesso schema: creare un nemico, alimentare la paura, giustificare l’intervento militare. La sproporzione delle forze in campo viene sistematicamente ignorata dai media mainstream, che preferiscono mantenere una narrazione semplificata del conflitto mediorientale.

Iran Senza Bombe Atomiche vs Israele con 100 Testate Nucleari

La parte più esplosiva dell’analisi riguarda la questione nucleare iraniana. De Luca cita dati verificati dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica che rivelano una realtà completamente diversa da quella raccontata: l’Iran possiede zero bombe atomiche ed è sotto costante controllo internazionale, mentre Israele ne possiede oltre 100 senza alcuna supervisione esterna.

“Da 30 anni Netanyahu annuncia che l’Iran avrà la bomba atomica ‘tra sei mesi'”, sottolinea De Luca con sarcasmo tagliente. L’uranio iraniano è arricchito al 60% – quello per uso civile è al 5-10%, quello militare deve raggiungere il 90% – eppure viene sistematicamente dipinto come una minaccia nucleare imminente per la stabilità mondiale.

Il contrasto è stridente e imbarazzante per la diplomazia occidentale: l’Iran, firmatario del Trattato di Non Proliferazione Nucleare, viene demonizzato quotidianamente, mentre Israele, che non ha mai aderito al trattato internazionale, gode di totale impunità e supporto incondizionato.

Chi dice la verità sul nucleare in Medio Oriente?
Netanyahu e i media occidentali
De Luca con i suoi dati
Le agenzie internazionali
Nessuno dice tutto
Tutti omettono qualcosa

Doppio Standard sui Diritti Umani: Arabia Saudita vs Iran

De Luca demolisce senza pietà l’ipocrisia occidentale sui diritti umani e i valori democratici. Mentre l’Iran viene accusato di barbarie medievali e violazioni sistematiche, l’Occidente mantiene rapporti commerciali miliardari con l’Arabia Saudita, paese dove vigono ancora lapidazioni e decapitazioni pubbliche in piazza.

“Dove sono finiti i nostri valori cristiani quando si tratta di 52.000 morti civili a Gaza?”, si chiede provocatoriamente il presidente campano. La lista degli alleati occidentali con regimi tutt’altro che democratici è lunga e imbarazzante: dall’Arabia Saudita all’India di Modi, passando per numerosi paesi africani e asiatici governati da dittature militari.

  • Arabia Saudita: esecuzioni pubbliche e regime assolutista
  • India: persecuzioni religiose contro le minoranze musulmane
  • Egitto: migliaia di prigionieri politici nelle carceri
  • Emirati Arabi: sistema feudale senza diritti democratici

Ritorno alla Barbarie nelle Relazioni Internazionali

Nella parte finale del suo intervento, De Luca lancia un allarme sulla deriva delle relazioni internazionali contemporanee. Citando il filosofo Thomas Hobbes, parla di un preoccupante ritorno allo “stato di natura” dove prevale esclusivamente la legge del più forte, abbandonando decenni di costruzione diplomatica multilaterale.

“Stiamo assistendo alla fine della civiltà diplomatica”, avverte con tono grave, “sostituita dalla pura barbarie militare dove chi ha più armi detta le regole”. Il governatore non risparmia critiche nemmeno ai leader europei, descrivendoli come complici silenziosi di questa deriva autoritaria che sta minando le fondamenta del diritto internazionale.

Un Appello alla Coscienza Collettiva Occidentale

L’intervento di De Luca si conclude con un appello drammatico alla coscienza collettiva occidentale che sembra aver smarrito la bussola morale. “Abbiamo perso ogni credibilità”, dichiara senza mezzi termini, “siamo diventati complici consapevoli di una narrativa che giustifica l’ingiustificabile in nome di interessi geopolitici ed economici”.

Il video ha raggiunto oltre 385.000 visualizzazioni in pochi giorni, generando un dibattito acceso sui social network. I commenti si dividono nettamente tra chi applaude il coraggio di De Luca nel “dire finalmente la verità” e chi lo accusa di assumere posizioni filo-iraniane pericolose per la sicurezza occidentale.

Che De Luca abbia ragione o meno nelle sue analisi geopolitiche, il suo intervento ha il merito indiscutibile di sollevare questioni scomode che troppo spesso vengono ignorate dal dibattito pubblico mainstream. In un’epoca di informazione sempre più polarizzata e controllata, voci dissidenti come la sua rappresentano un elemento fondamentale di pluralismo democratico, specialmente quando risultano scomode per il pensiero dominante.

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